#Dantedì. La Divina Commedia all’Archivio di Stato di Roma

25/03/2020

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In occasione del 25 marzo, giornata dedicata a Dante Alighieri come data in cui iniziò il suo viaggio nell’aldilà, l’Archivio di Stato di Roma partecipa alle celebrazioni programmate nei luoghi della cultura del nostro paese in ricordo del Poeta simbolo della cultura e della lingua italiana.


La Commedia, definita Divina in quanto libro capace di racchiudere l’intero universo, ha attraversato l'immaginario collettivo per generazioni intere, lasciando impronte ovunque, nella letteratura, nel teatro, nell’arte.
Il viaggio ultraterreno di Dante è allegoria del percorso che porta l’uomo dall’inferno al paradiso, dall’oscurità alla luce, dal non sapere alla conoscenza divina.  Basta rileggere l’esortazione pronunciata da Ulisse ai propri compagni per spingerli a proseguire nel viaggio dell’inesplorato “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” (canto XXVI Inferno), per richiamare a noi il desiderio di progredire nella via dei valori positivi e del sapere.

Il successo e la complessità culturale della Commedia di Dante portarono letterati di fama a spiegare e interpretare l’opera attraverso note e commenti. Fra questi vi segnaliamo, attraverso la testimonianza di un documento conservato presso il nostro Archivio, il prezioso codice della Divina Commedia, stampato a Venezia nella seconda metà del Cinquecento, con le annotazioni di Torquato Tasso e riscoperto all’inizio dell’Ottocento. Giovanni Rosini (1776-1855), professore di Belle Lettere all’Università di Pisa, curatore di un’edizione della Divina Commedia pubblicata a Pisa nel 1830 con le note del Tasso, rivolge una supplica al Governo Pontificio per ottenere, anche nello Stato della Chiesa, “il privilegio esclusivo di pubblicare e vendere un codice finora inedito della Divina Commedia di Dante commentata dal Tasso”.